La crisi
Usa, troppi soldi sui conti correnti.
I depositi bancari ammontano già a 9.000 miliardi di dollari, una cifra mai vista. Ed entro la fine dell’anno potrebbero salire fino a quota diecimila. Un fenomeno da Grande Depressionedal nostro corrispondente
FEDERICO RAMPINI
NEW YORK – La montagna di cash sta raggiungendo un’altezza mai vista nella storia: siamo già oggi 9.000 miliardi di dollari, entro la fine dell’anno quota diecimila potrebbe essere vicina. Tutti soldi liquidi, depositati dagli americani sui loro conti correnti: letteralmente a far niente, perché le banche fanno fatica a utilizzare questa raccolta in modo redditizio.
È un’altra faccia della lunga crisi, o Grande Contrazione, che stiamo attraversando. È un fuggi fuggi generale dagli investimenti a rischio, un fenomeno di lunga durata che prescinde dalle oscillazioni quotidiani della Borsa: le famiglie americane investono meno in azioni, meno in bond, meno in fondi comuni e quant’altro, siamo ormai in piena “preferenza per la liquidità” (un fenomeno sinistro, perché fu studiato da John Maynard Keynes a proposito della Grande Depressione).
In positivo, questo è anche il risultato di un rinsavimento collettivo: dopo anni vissuti da “cicale”, in cui gli americani avevano ridotto la loro propensione al risparmio vicino a quota zero, oggi la percentuale del reddito disponibile che viene messa da parte è risalita oltre il 5,5%.
E la prudenza induce a tenere quei soldi nel contenitore più liquido che c’è subito dopo il materasso di casa: il conto corrente o deposito a vista. La massa di depositi amministrati dalle banche sta crescendo del 5% all’anno. Di riflesso, i rendimenti crollano.
Perfino i Certificate of Deposit (abbreviati in Cd) che sono dei buoni di cassa, ormai rendono lo 0,4% all’anno.
Sembrano lontanissimi i tempi in cui le banche Usa offrivano tassi del 3% e in aggiunta regalavano l’iPod per attirare clienti.
Adesso, se possono, i clienti li respingono. Così per esempio la Bank of New York Mellon è stata la prima a inaugurare l’interesse negativo: per scoraggiare i grossi clienti che stavano accumulando liquidità sempre più ingenti sui conti a vista, ha messo una commissione dello 0,13% annuo.
Praticamente è come affittare una cassetta di sicurezza: sei tu cliente che paghi per il servizio di custodia, mica ti aspetti che la banca ti dia un rendimento.
Questo mondo alla rovescia, si spiega anche con il fatto che le banche non trovano impieghi redditizi.
Un esempio dalla Wells Fargo: nel terzo trimestre di quest’anno ha visto affluire una massa aggiuntiva di 42 miliardi di dollari nei suoi depositi, ma è riuscita a impiegarne solo 8,2 miliardi in nuovi fidi e prestiti alla clientela. L’intermediazione tradizionale langue, anche questo ovviamente è un effetto della non-crescita. Né le banche possono cercare una via d’uscita nel mercato interbancario o prestando alla Federal Reserve:
la politica del tasso zero che la banca centrale applica da tre anni, ha chiuso anche quella valvola di sfogo.
(25 ottobre 2011)
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Fabio D'Urso:
Riassunto. L'Europa ci chiede di scegliere sul mercato di lavoro, e vuole la riforma del sistema legislativo sulle imprese. Napolitano ribadisce che le riforme strutturali si devono fare, marca la Merkel, sorpassa Sarkozy, e passa la palla a Berlusconi. Berlusconi scrive all'Europa e chiede permessi sulle liberalizzazioni, sulle privatizzazioni, sulle semplificazioni normative a vantaggio delle i...mprese e sul piano delle infrastrutture. Tutto chiaro, prossimamente step dopo step soluzioni per tutto il paese e per tutte le categorie. Non bisogna aver fretta quando un paese sta in ginocchio. L'importante è distrarre l'attenzione sui nodi, e sulle povertà specifiche, sul sistema delle grandi imprese, sulle banche, sulle anomalie della precarietà, della flessibilità all'italiana, sul lavoro illegale, e sulle mafie del paese.
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Stipendi d'oro - 5° -
Sergio Marchionne - 4.782.400€
finanza.it.msn.com
L'Amministratore delegato di Fiat si ferma al quinto posto con 4.782.400€
QUESTO signore e il quinto manager piu pagato al mondo per chiudere stabilimenti per tutta italia, forti tagli occupazionali nelle poche fabbriche rimaste aperte e sfrutta lo stato
.....cioe il popolo in particolare tutti i CONTRIBUENTI PRETENDENDO DALLE ISTITUZIONI MILIONI DI EURO PER LA CASSA INTEGRAZIONE E MOBILITA' A RUOTA LIBERA.
DOPO AVER GIA PRESO PER DECENNI CONTRIBUTI STATALI PER RICERCA INNOVAZIONE E SVILUPPO CHE HANNO PORTATO LA PERDITA DI MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO,
DELOCALIZZANDO IL MARCHIO FIAT.
IL TUTTO CON IL TOTALE AVVALLO DEI SINDACATI E NESSUNA PROCURA APRE UNA SOLO INCHIESTA,NONOSTANTE LE CONTINUE DENUNCIE DELLO SLAI COBAS .